Basta con lo studio a pappagallo! Imparare una lingua è, in realtà, più come essere un "buongustaio"
Ti riconosci anche tu?
Libri di vocaboli consumati fino all'usura, app usate per 365 giorni, ma non appena vedi uno straniero, ti si svuota la mente e dopo averci pensato a lungo, riesci a malapena a tirare fuori un "Hello, how are you?".
Consideriamo sempre l'apprendimento delle lingue come una fatica, come la lezione di matematica più temuta a scuola, piena di formule, regole ed esami. Ci sforziamo disperatamente di memorizzare vocaboli e di assimilare la grammatica, convinti che, una volta padroneggiati tutti i "concetti chiave", la porta della lingua si aprirà da sola.
Ma se ti dicessi che l'atteggiamento giusto per imparare una lingua è, in realtà, più simile a quello di un felice "buongustaio"?
Considera la lingua come una "cucina esotica"
Immagina di sviluppare un profondo interesse per la cucina francese. Cosa faresti?
Un pessimo studente andrebbe a comprare un libro intitolato "Il Grande Manuale degli Ingredienti della Cucina Francese" e imparerebbe a memoria tutti i nomi degli ingredienti — "timo", "rosmarino", "animelle di vitello" — fino a conoscerli a menadito. Il risultato? Non sarebbe comunque in grado di preparare un piatto francese che si rispetti, e non ne coglierebbe nemmeno l'essenza.
Questo è come quando impariamo una lingua, sapendo solo memorizzare ossessivamente liste di vocaboli. Abbiamo imparato innumerevoli "ingredienti" isolati, ma non li abbiamo mai veramente "cucinati" o "assaggiati".
Cosa farebbe un vero "buongustaio"?
Per prima cosa, andrebbe ad assaggiare. Entrerebbe in un autentico ristorante francese e ordinerebbe un classico Boeuf Bourguignon. Assaporerebbe quella salsa ricca, la carne tenerissima e gli aromi complessi.
Poi, inizierebbe a incuriosirsi: Qual è la storia dietro questo piatto? Perché i piatti della regione della Borgogna hanno questo sapore? Guarderebbe documentari sulla gastronomia francese per comprendere la cultura e il terroir locali.
Infine, si rimboccherebbe le maniche, entrerebbe in cucina e cercherebbe di replicare il piatto da solo. La prima volta potrebbe bruciare la pentola, la seconda potrebbe mettere troppo sale. Ma tutto ciò non ha importanza, perché ogni tentativo gli permetterà di approfondire la sua comprensione del piatto.
Al tuo studio delle lingue manca il "sapore"
Vedi, questa è la vera essenza dell'apprendimento delle lingue.
- Vocabolario e grammatica sono come gli "ingredienti" e le "fasi di cottura" in una ricetta. Sono importanti, ma non sono tutto.
- Cultura, storia, musica e cinema sono il "terroir" e l'"anima" di una lingua. Sono ciò che conferisce alla lingua un "sapore" unico.
- Iniziare a parlare e osare sbagliare è il processo in cui ti "metti ai fornelli" personalmente. Non importa se "bruci" il piatto, l'importante è che impari dall'esperienza e che ti goda il piacere di creare.
Vuoi imparare il giapponese? Guarda i film di Hirokazu Kore-eda, ascolta la musica di Ryuichi Sakamoto, scopri l'estetica del "wabi-sabi". Vuoi imparare lo spagnolo? Senti la passione del flamenco, leggi il realismo magico di Gabriel García Márquez.
Quando inizi ad assaporare la cultura dietro la lingua, quelle noiose parole e quella grammatica diventeranno improvvisamente vive e significative.
Trova un "compagno di gusto" per assaporare insieme il banchetto della lingua
Certo, "mangiare" da soli è sempre un po' solitario, e i progressi sono lenti. Il modo migliore è trovare un "compagno di gusto" autentico — un madrelingua che ti accompagni ad "assaggiare" e "cucinare".
"Ma, voler parlare con uno straniero è come voler trovare uno chef stellato Michelin che ti aiuti a fare pratica: è troppo difficile!"
Non preoccuparti, la tecnologia ci ha offerto nuove possibilità. Strumenti come Lingogram sono la tua migliore "guida culinaria" e "assistente di cucina".
È un'app di chat che ti aiuta a connetterti con amici da tutto il mondo. Ancora meglio, il suo traduttore AI integrato è come un "sous-chef" premuroso che ti dà una mano ogni volta che non trovi il "condimento" (la parola) giusto. Questo ti permette di lasciare andare ogni inibizione, di parlare audacemente, di sentire e di imparare quelle lingue vive e autentiche che non impareresti mai dai libri di testo.
Da oggi, smetti di essere una "macchina da vocaboli" e prova a essere un "buongustaio" della lingua.
Esplora, assaggia, godi. Abbraccia ogni "pasticcio" e consideralo un piccolo intermezzo prima di creare qualcosa di delizioso.
Scoprirai che imparare una lingua può essere così ricco di sapore.